Le cellule dell’apparato uditivo, così come quelle dell’intero organismo, invecchiano e si deteriorano con il passare del tempo. È per questo che molte persone anziane soffrono di un calo dell’udito di tarda età. A livello clinico si parla di presbiacusia. La presbiacusia infatti è un lento e progressivo calo dell’udito che comincia a mostrare i suoi effetti intorno ai 65 anni e può portare, nei casi più gravi, anche alla sordità.
In realtà, la degenerazione delle cellule uditive comincia già dopo i 18 anni, per tutti. Solo fattori come la genetica, l’inquinamento ambientale e l’insorgere di altre patologie possono determinare se i primi sintomi di un disagio dell’udito si mostreranno già durante l’età adulta o durante la vecchiaia. Inizialmente, si perde la capacità di udire suoni ad altissime frequenze (sopra i 15 o 16 kHz) e ad alte frequenze (8 kHz). Questo spiega perché gli anziani che soffrono di presbiacusia hanno difficoltà nel sentire lo squillo del telefono o della sveglia. Tali suoni infatti rientrano nello spettro delle alte frequenze. È solo successivamente che si perde la capacità di distinguere le parole all’interno delle conversazioni. Poi pian piano le voci si trasformano in brusii confusi e bisbigli.
La presbiacusia non è solo un problema di udito
La gravità della presbiacusia non risiede soltanto nella perdita dell’udito: questa patologia provoca un vero e proprio danno psicologico nella maggior parte delle persone anziane. Essi infatti assistono con impotenza al proprio declino fisico e cognitivo, e si sentono sempre più tagliati fuori dalla vita attiva e dai rapporti umani. La capacità di comunicare con gli altri e di ascoltare le loro parole è importantissima per il mantenimento delle relazioni.
L’anziano che soffre di presbiacusia tende spesso a non voler ammettere la propria condizione per non risultare “malato” o “invalido” agli occhi degli altri, trascura la malattia e si ritrova, nel giro di pochi anni, ad isolarsi volontariamente dal mondo.
Per questo motivo, se un familiare o una persona cara vi chiede spesso di alzare il volume della tv o di ripetere quanto avete appena detto, registrate questi avvenimenti come dei piccoli campanelli d’allarme. Cominciate ad affrontare con lui o con lei il problema del calo dell’udito. La cosa fondamentale è fare in modo di non fargli pesare la sua condizione e di fargli sapere che avrà tutto il vostro supporto. Parlategli della malattia, ma soprattutto delle soluzioni, che sono numerose e anche molto valide. Gli apparecchi acustici infatti possono portare numerosi benefici a chi soffre di presbiacusia. Possono essere regolati in base alle specifiche esigenze di ogni persona, sono sempre più discreti e ricchi di funzionalità.